Nei primi nove mesi dell’anno i Comuni e le Asl hanno visto un rincaro dell’energia del 40% circa.
Alle prese con il caro bollette di gas e elettricità anche i Comuni e le Asl che hanno visto lievitare in pochi mesi le cifre delle bollette di oltre un miliardo di euro rispetto allo scorso anno. L’unica soluzione possibile potrebbe essere quella del “corridoio dinamico” dei prezzi energetici del Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre.
Per Comuni e Asl i consumi non sono derogabili perché deve riscaldare scuole e asili, uffici e illuminare le strade. Per quanto riguarda le Asl l’energia è fondamentale per macchinari e illuminazioni. Non bastano più i fondi dei decreti energia per sgonfiare le bollette. I costi delle bollette sembrano destinati ad aumentare soprattutto in vista dell’inverno.
Il quadro peggiora per i prossimi tre mesi
Nei primi nove mesi dell’anno i Comuni hanno speso in elettricità e gas 2,16 miliardi, cioè 618,2 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Un aumento del 40%. Nelle Province la situazione è ancora più nera con un aumento del +64,2% rispetto allo stesso periodo del 2021 per la luce e +85,8% per il gas.
Nelle strutture sanitarie stesso quadro. Per la luce c’è un aumento del 61,1% rispetto allo scorso anno e per il gas +43,7%. Situazione simile nelle Regioni. Dunque, in tutto, la variazione conta circa 1,2 miliardi in più spesi rispetto all’anno scorso in energia per gli enti pubblici. Negli ultimi tre mesi dell’anno, inoltre, si prevede un’accelerazione ulteriore dei prezzi.
Ci sono molte variabili che spiegano le differenze da un comune all’altro. Ad esempio, i costi di Roma risultano meno impattanti rispetto a Milano e ancora di più a Potenza che a 820 metri di altitudine. La geografia ovviamente varia, ma il quadro è decisamente scoraggiante in tutto il paese. La prospettiva dell’inverno, degli ultimi tre mesi dell’anno più freddi degli altri daranno un’altra batosta alle bollette.